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Visualizzazione dei post da settembre, 2020
 IN ONORE DI STEFANO NEMANJA  Belgrado ha un notevole numero di monumenti. Davanti al Tempio consacrato a San Sava vi è la scultura di Karadjordje, padre della Serbia moderna e capostipite della dinastia dei Karadjordjević. Nel 1804 egli si mise a capo della ribellione contro l'Impero ottomano, nota come la Prima insurrezione serba. In centro città vi è la scultura di Mihailo Obrenović, assassinato nel 1868. La Capitale ha pure dedicato un monumento all'ultimo imperatore russo Nicola II Romanov, trucidato per mano dei bolscevichi nel 1918. Che Belgrado non abbia mai dedicato un monumento al capostipite della dinastia dei Nemanjic è vergognoso. Per fortuna, è giunta l'ora di correggere quell'infausto errore visto che la scultura di Stefano Nemanja verrà inaugurata a inizio novembre.  Stefano Nemanje nacque a Ribnica nel 1117 (Ribnica è il nome medievale dell'odierna Podgorica, capitale del Montenegro). Egli iniziò a regnare nel 1166 proclamandosi Gran principe di Ras
 LA RIVOLUZIONE INDOLORE Il più longevo dittatore d'Europa ha perso le elezioni. Milo Djukanović, che all'inizio della sua carriera politica era stato un fervido e bellicoso nazionalista serbo trasformandosi poi in fautore dell'indipendenza montenegrina, ha governato per 31 anni. Durante il suo regno il Montenegro ha riconosciuto l'indipendenza del Kosovo rinunciando alla propria tradizione dato che l'identità montenegrina si è sempre basata sul Giuramento del Kosovo. Nel 2017 il Montenegro è diventato membro della NATO accettando sempre di più i valori occidentali. La città di Cettigne, la quale fu la capitale del celeberrimo poeta e vescovo Petar Petrović Njegoš, è la roccaforte del moderno nazionalismo montenegrino.  La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la vergognosa approvazione della legge sulla libertà religiosa a dicembre 2019. Questa legge che non ha nulla a che fare con la sacrosanta libertà religiosa impone la nazionalizzazione di chiese e mon