LA VACCINAZIONE IN SERBIA
- Un esempio di generosità -
Con l'avvento del coronavirus il mondo che conosciamo è irreversibilmente cambiato. Quest'epoca viene caratterizzata da misure restrittive, zone rosse, lockdown (io preferisco utilizzare la parola italiana chiusura), assembramenti limitati o addirittura vietati. Dopo i primi casi registrati a Codogno (LO) e Vo' Euganeo (PD) io sapevo che il virus sarebbe arrivato anche in Serbia. A un anno dall'inizio della pandemia, la comunità scientifica ritiene che soltanto i vaccini siano in grado di debellare questo virus. L'utilità dei vaccini viene comprovata dall'esistenza del consenso a livello mondiale, sia negli Stati Uniti che in Russia. Ci tengo a sottolineare il fatto che l'esistenza del consenso a livello mondiale sia assai rara e che, vista l'attuale costellazione politica, equivalga a un miracolo.
La Serbia è tra i migliori paesi al mondo in materia di vaccinazione contro il coronavirus. Secondo l'agenzia di stampa britannica Reuters la Serbia ha somministrato fino a questo momento un totale di 2,567,692 dosi di vaccino, riuscendo a vaccinare circa il 18.5% della propria popolazione. È un risultato invidiabile, senza ombra di dubbio. Qual è il segreto del successo della campagna vaccinale serba? Il successo sta nella posizione geopolitica più o meno neutra della Serbia. Coltivando buoni rapporti con la Russia e soprattutto con la Cina (vale a dire che questi due paesi non hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo e non hanno nessuna intenzione di farlo), la Serbia è riuscita a ottenere i loro vaccini (Sputnik V e Sinofarm). D'altro canto, la Serbia coltiva buoni rapporti anche con gli Stati Uniti e, di conseguenza, è riuscita a ottenere il vaccino Pfizer. In Serbia è disponibile anche il vaccino sviluppato dall'azienda biofarmaceutica anglo-svedese AstraZeneca.
Il popolo serbo è sempre stato un popolo generoso ed estraneo a qualsiasi tipo di sopruso e ingiustizia. Ad esempio, si ribellò contro l'alleanza con la Germania nazista il 27 marzo 1941, ragion per cui la Germania attaccò il Regno di Jugoslavia senza aver dichiarato guerra il 6 aprile, 80 anni fa. Purtroppo il popolo serbo è stato denigrato da parte dei mass media occidentali a causa delle guerre combattute dopo la dissoluzione della Jugoslavija. La Serbia ha dimostrato la propria generosità donando vaccini (40 000 dosi alla Macedonia, 5 000 dosi al Montenegro, 10 000 dosi alla Bosnia ed Erzegovina). La Serbia ha anche reso possibile la somministrazione dei vaccini ai cittadini stranieri aprendo i propri confini. Circa 23 000 cittadini stranieri hanno ricevuto la prima dose di vaccino (a titolo gratuito) fino a questo momento a Belgrado, Novi Sad, Niš е in altre città. La campagna vaccinale serba, che dovrebbe essere presa a modello anche dall'Unione europea, è un vero e proprio esempio di generosità.
La vaccinazione in Serbia è diventata un tema ricorrente delle testate giornalistiche italiane. Ad esempio, il quotidiano Corriere della Sera scrive "Il turismo del vaccino. Andata e ritorno con l'immunità. Belgrado invita gli stranieri e si può anche scegliere il vaccino". Il Fatto Quotidiano "In Serbia anche stranieri e turisti possono fare il vaccino. E chi vuole può scegliere tra 5 diversi sieri". Secondo il quotidiano Libero la Serbia è "il paradiso a 3 ore dall"Italia".
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