L'ULTIMO GHETTO IN EUROPA Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha definito "inaccettabile" l'iniziativa annunciata dal presidente della Repubblica di Serbia Aleksandar Vučić di chiedere alla KFOR di permettere l'invio di militari e poliziotti serbi nel nord del Kosovo al fine di proteggere la comunità serba. La leader dei Verdi tedeschi avverte che "la recente retorica della Serbia" non riduce le tensioni. Ci tengo a sottolineare che la Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, adottata nel 1999 in seguito all'aggressione della NATO contro la Jugoslavija (in violazione dello Statuto delle Nazioni Unite visto che la NATO attaccò la Jugoslavija senza il beneplacito del Consiglio di Sicurezza), concede la possibilità di ritorno di "un adeguato numero di personale serbo" per, tra l'altro, "mantenere la presenza serba nei siti strategici", ovvero presso i siti del patrimonio nazionale serbo. De
UN CLIMA DI TERRORE IN KOSOVO E METOCHIA Tutto il mondo sta seguendo con la massima attenzione il vigliacco e frettoloso ritiro delle forze armate degli Stati Uniti d'America dall'Afghanistan che rischia di trasformarsi in un gravissimo disastro umanitario. Il presidente Joe Biden conferma che le truppe statunitensi lasceranno la capitale afghana Kabul entro il 31 agosto, in barba al premier britannico Boris Johnson e alla cancelliera tedesca Angela Merkel che hanno cercato di convincerlo a concedere più tempo per l'inevitabile ritiro. L'Afghanistan ha dimostrato ancora una volta di essere il "cimitero degli imperi", visto che l'impero britannico non riuscì a conquistarlo manu militari e l'Unione Sovietica ritirò le proprie truppe da questa terra martoriata nel 1989. D'altro canto, la presenza degli Stati Uniti in Kosovo è ancora solida. La più grande struttura militare fuori dagli USA è ubicata proprio in Kosovo (Camp Bondsteel), vicino alla cit